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Ulisse ci ha insegnato che la vita non può essere una continua e frenetica spinta in avanti, una ossessiva tendenza alla modernità fine a sé stessa, una ricerca esasperata della velocità.
Giunge il momento in cui è doveroso più che necessario tornare indietro. Il ritorno a Itaca. Il nóstos (ritorno in greco) di cui ci ha narrato Omero. E dal termine greco nóstos discende non a caso la parola nostalgia.
Oggi più che mai, a causa di un contesto sociale e culturale liquido in cui i contatti sono superficiali e velocissimi, è doveroso ancor più che necessario recuperare le proprie radici per affrontare meglio il futuro.
Già nel 1930, ne “La ribellione delle masse“, il pensatore liberal-conservatore José Ortega y Gasset preconizzava i rischi della massificazione dell’uomo nelle moderne società industriali.
“La massa travolge tutto ciò che è differente, singolare, individuale, qualificato e selezionato. Chi non sia come tutto il mondo, chi non pensi come tutto il mondo corre il rischio di essere eliminato“.
Oggi “l’uomo-massa” di Ortega y Gasset è la persona ridotta a consumatore, l’individuo concentrato unicamente nella massimizzazione dell’utilità personale nei consumi e nelle scelte personali, omologato nei modi di pensare e consumare imposta dai nuovi paradigmi sociali ed economici. Insomma, l’uomo disancorato da qualunque sentimento di appartenenza.
ItacaDigitale ha l’aspirazione di opporsi all’omologazione delle coscienze e delle menti per divenire una piattaforma in cui confrontarsi e incontrarsi tra esperienze culturali e umane diverse.
Cultura politica, etica pubblica, lavoro, disagio generazionale, scenari geopolitici, politica estera, green economy, politica energetica tecnologia, web, politiche per la ricerca sono solo alcuni dei temi che vogliamo affrontare se possibile da una prospettiva originale.
Dopo un lungo vagare in mare aperto è giunto il momento di mettersi in viaggio per Itaca e ci auguriamo “che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze.”