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Dal giorno della vittoria matematica dello scudetto è stato detto tutto e di più sul Napoli e su Napoli.
Mentre a Massimo Troisi per il secondo scudetto nel 1990 rimase solo da dire “festeggiamo ma non dimentichiamoci l’acqua e il gas aperti”, su ItacaDigitale vogliamo esprimere l’idea di come questa terza vittoria partenopea debba essere considerata un modello di buon governo.
Aurelio De Laurentiis è stato sempre associato, con pregiudizio ed erroneamente, ai suoi cinepanettoni natalizi e di conseguenza mai considerato dall’opinione pubblica un imprenditore moderno ed illuminato come, invece, venivano dipinti i tycoon stranieri d’oltreoceano che più volte hanno sedotto e abbandonato i tifosi delle squadre della nostra Serie A.
Il 5 settembre 2004, Aurelio De Laurentiis rilevava dalla curatela fallimentare il titolo sportivo del Napoli per circa 32 milioni di euro, promettendo che in vent’anni anni avrebbe scalato tutti i campionati fino alla vittoria dello scudetto.
Con un anno di anticipo, il 4 maggio 2023, il proprietario della SSC Napoli ha mantenuto la promessa, dimostrando come anche da squadra underdog, per usare un termine in voga oggi, si possa vincere e competere a livello internazionale. Tutto ciò mantenendo i conti in ordine e valorizzando il proprio patrimonio.
Il valore del Napoli oggi è di circa un miliardo di euro, in quasi 19 anni è stata realizzata una “plusvalenza” di circa 900 milioni di euro.
Da qui il modello da esportare in politica e al governo. Se si è convinti della bontà del proprio programma, bisogna agire senza essere condizionati dalle critiche, dai follower, dalla paura di perdere consenso elettorale.
Se l’azione di governo è improntata a ciò che si ritiene giusto e non dettata dalla ricerca dell’approvazione della massa degli elettori, arriverà dapprima il piazzamento utile per partecipare alle coppe europee e poi la vittoria dello scudetto.
Nient’altro che la teoria di Platone sul buon governo e sulla legge che non deve mai essere popolare ma sapiente e tecnicamente corretta.
L’improvvisazione e la furbizia della maschera di Pulcinella deve evolversi nella programmazione e nella continuità della maschera di Osimhen.