contenuto a cura di
Ellenico
Non v’è dubbio che la più grande questione metafisica, semantica ed estetica dell’uomo moderno-occidentale è il rapporto con la Grecità.
Una sera, al Teatro di Siracusa, passate le turbolenze del Ginnasio e le consapevolezze del Liceo, ho iniziato a liberarmi della dipendenza dalla nostalgia, pensando allo spazio uguale.
Cioè, questi Greci Amati erano per me lontani ed inarrivabili nel Tempo, ma nello Spazio no.
lo li sentivo accanto a me, seduti sulla pietra più vicina.
Respiravo la loro aria e quella stessa concezione di vita, nella luce della sera aretusea.
Come l’anima di quel mio fratello, forse perso, mi è stata accanto sempre, alla ricerca di ciò che era bello e misterioso, e vago.
Nella cavea Aiace aveva profuso le ultime parole, e suicida aveva raggiunto l’Ade.
“Aiace giace, morto…”
Sono tornato a Siracusa — per l’Alcesti e dopo…
Mentre studiavo sulla mia scrivania un libro di greco accanto a quello di diritto, sempre.
Ho iniziato a vagare per la Sicilia.
Alle grotte di Mineo ho notato alcune incisioni e “i Siculi che hanno accennato le danze circolari degli equini travisati, precorso i riti dei Greci, schierato i Cavalieri in arme in cerimonie mascherate.”
Adesso allestisco una nuova rotta.
E, come ritiene Hillman, la Grecia è una regione psichica e non geografica.
A quella meta agognata finalmente giungo, alla Grecia continentale, in direzione Atene…
segue…
Post solstizio, 22/06/2023