contenuto a cura di
Valentina Marsella
Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Così Kant, concludendo la ‘Critica della ragion pratica’ a proposito di cielo stellato diceva cominciasse dal posto che l’uomo occupa nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui si trova a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi”.
Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha contemplato le stelle, i pianeti e tutta la galassia avvolto dalla curiosità e dal mistero. Un fascino senza tempo che arriva ai giorni nostri raccogliendo milioni di appassionati di astronomia in tutta Italia e non solo. Una platea di scienziati, tecnici e gente comune che con cannocchiale alla mano osservano ciò che accade nella volta celeste. Molte sono le iniziative che trainano questa tendenza oggi sempre più crescente a riavvicinarsi a quell’istinto primordiale dell’uomo: a novembre in molti si ritroveranno all’Astroshow, evento inserito nella Fiera di Cesena l’11 e il 12 novembre.
Erano anni che mancava una fiera dell’astronomia amatoriale in Italia, dove potersi incontrare per toccare con mano strumenti e accessori utilizzati per ammirare il cielo, e per scambiarsi informazioni per l’osservazione, la ripresa e lo studio del cielo. Una tradizione che si era interrotta quasi vent’anni fa, rievocando il successo raggiunto alla fine degli anni ’90. Eppure, sono molte le associazioni amanti della galassia che continuano ad aumentare di anno in anno nelle iscrizioni. L’ Unione Astrofili Italiani (UAI), fondata il 5 novembre 1967 a Cremona, è da oltre 50 anni il principale punto di riferimento culturale, organizzativo e motivazionale degli astrofili italiani, ovvero gli appassionati di astronomia e di scienza in generale. Ente non lucrativo l’UAI ha una missione ben precisa: promozione della cultura astronomica e scientifica operando in costante e proficua collaborazione con gli astronomi professionisti, gli enti pubblici e privati di ricerca e le Università, il mondo della scuola e dell’istruzione, le istituzioni pubbliche nazionali e locali, le altre Associazioni ed Enti e strutture che condividono, anche in campi affini, obiettivi e metodologie.
L’Astroshow sarà caratterizzato dalla presenza di rinomati produttori e importatori di strumentazione astronomica, che esporranno una vasta selezione di telescopi, montature, camere CCD e accessori per l’osservazione e la fotografia astronomiche. Inoltre, editori di riviste, libri e software dedicati all’astronomia presenteranno le loro ultime pubblicazioni. Ma sarà soprattutto, dopo molti anni, l’occasione per riportare in auge quel mistero del cielo, semplice e sempre attuale.
Di certo però l’astronomia pura nell’era tecnologica ha ceduto un po’ il passo alla Space Economy, considerata la catena del valore che, partendo dalla ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti arriva fino alla generazione di prodotti e servizi innovativi ‘abilitati’ – servizi di telecomunicazioni, di navigazione e posizionamento, di monitoraggio ambientale previsione meteo – e rappresenta una delle più promettenti traiettorie di sviluppo dell’economia mondiale dei prossimi decenni. L’Italia vanta una lunga tradizione nelle attività spaziali: tra le prime nazioni al mondo a lanciare ed operare in orbita satelliti, è tra i membri fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea, di cui è oggi terzo Paese contributore. L’Italia ha definito un ‘Piano Strategico Space Economy’, che prevede un investimento paese di circa 4,7 miliardi di euro, di cui circa il 50% coperto con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali.
E mentre i governi si rapportano a questa nuova frontiera, lo spettacolo degli astri – l’astroshow appunto – continua attraverso il ciclo della natura che solo così ci ricorda chi governa il mondo. In questi giorni, il 24 ottobre, lo spettacolo lo hanno messo in scena la Luna e Saturno: il bacio tra Selene e il Signore degli anelli ha tenuto tutti gli appassionati con il naso all’insù e con il binocolo a fuoco. Si sono incontrati in un abbraccio stellare nella costellazione dell’Acquario, alle 21. Un ultimo saluto della Luna a Saturno prima di eclissarsi parzialmente, il 28 ottobre – fenomeno visibile anche in Italia per oltre quattro ore – quando il mondo torna all’ora solare e sposta le lancette. Ottobre è stato un mese proficuo per gli astrofili: Giove e Saturno sono stati facilmente visibili, come Urano e Nettuno, mentre Venere ha fatto capolino solo al mattino. Un incanto, che per chi ha letto e riletto il Paradiso di Dante si trasforma nel suono delle eterne rote, la musica delle sfere celesti.