contenuto a cura di
Francesco Rossi
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I milioni di tifosi e appassionati della Serie C del calcio italiano sparsi nel mondo non potranno più seguire la propria squadra del cuore. La piattaforma streaming 196 Sports, a seguito della comunicazione informale da parte di Lega Pro di non voler più procedere più alla distribuzione del canale “Serie C TV”, e dopo diversi tentavi infruttuosi di mantenere in essere gli accordi contrattuali raggiunti nel luglio 2022, ha dato mandato ai suoi legali di adire l’Autorità giudiziaria di competenza.

Abbiamo approfondito l’argomento con Francesco Rizzo Marullo, avvocato di successo tra Stati Uniti e Canada e Vicepresidente USA & Canada di 196Sports.

Avvocato, iniziamo dalla fine: cos’è successo tra 196 Sports e la Lega Pro?

Per capire bene quanto accaduto ritengo sia necessario fare un passo indietro. Mister C LLC, società americana, ha stipulato, nel 2020, un contratto di distribuzione dei flussi audio-visivi, tramite l’app di sua proprietà 196Sports, con Lega Pro e Eleven Sport che distribuiva il campionato di Serie C in Italia. Il contratto è stato confermato nel luglio del 2022, prevedendo la prosecuzione del rapporto per la stagione 2023-24. Detto ciò, succede che quest’estate il nostro legale italiano contatta Lega Pro per programmare la stagione calcistica imminente. Con sua grande sorpresa scopre come la dirigenza incaricata da Lega Pro di relazionarsi con 196Sports, non solo non conosca nel dettaglio l’operatività di 196Sports (piattaforma di MisterC) ma, fatto molto ben più grave, ignori l’intesa circa la prosecuzione del contratto di subfornitura tra Lega Pro e Mister C per la stagione 2023/2024. Tanto ci costringe a prendere contatto, via e-mail, con la divisione legale di Lega Pro, che è sempre stato la nostra controparte nelle trattive con Lega, la quale in una risposta scrive che “la nuova governance di Lega ha deciso di non procedere più alla distribuzione del canale” e che pertanto il nostro rapporto doveva ritenersi concluso. Consideri che parliamo di oltre la metà di agosto con l’inizio del campionato alle porte 1° settembre. Non penso ci sia altro da aggiungere. Non trova?

Eppure, la nuova governance delle Lega Pro, guidata dal duo Marani – Zola sembrava, avere tra le priorità proprio l’espansione del marchio e la visibilità in campo internazionale.

Mi sembra evidente da quanto ho appena dichiarato che, al di là delle frasi di circostanza, non ci sia un reale interesse da parte di Lega Pro a sviluppare il prodotto “Serie C” al di fuori dei confini nazionali. Peraltro, parliamo di un prodotto che, disperatamente necessita un upgrade. Consideri che, più volte, abbiamo manifestato l’esigenza, nello scorso anno, che almeno le tre partite principali del cartellone settimanale venissero trasmesse in inglese. Per un duplice motivo: un incremento degli abbonati in primis. È noto che molti italo-americani e italo-canadesi, per quanto legatissimi all’Italia, parlano poco o male l’italiano. Il secondo motivo risiede nella possibilità di stringere accordi con network americani e/o canadesi. Dagli incontri che ho avuto lo scorso campionato è emerso un interesse alla trasmissione, in differita, di un incontro settimanale. Ecco se si vuole fare un salto di qualità, ben possibile, è indispensabile la trasmissione in lingua inglese, cosa che peraltro già fa la Serie B. Lo stesso discorso va fatto inoltre sulla qualità delle riprese. Se pochi giorni fa le parole di De Laurentis, che paragonando la qualità delle riprese tra il calcio inglese e quello italiano ha detto che: “Dazn che Sky non sono competenti e le modalità di ripresa della Serie A fanno ridere”, hanno alzato un polverone. Le lascio immaginare quanto margine di miglioramento ci sia nel campionato di Serie C.

196 Sports nasce con l’idea di far conoscere la terza divisione di calcio italiana nel mondo con un impegno non indifferente: 1100 partite tra regular season, playoff, playout e Coppa Italia. Cosa vi ha spinto in questa avventura?

Ci hanno spinto molteplici motivi. Innanzitutto, il poter offrire ai nostri connazionali che vivono all’estero l’opportunità di vedere le partite della propria squadra del cuore. Consideri che la Serie C è un campionato con sessanta squadre che abbraccia, nella sua suddivisione territoriale, tutto il paese. Per venire incontro alle esigenze dei nostri ascoltatori abbiamo pensato ad un pacchetto flessibile che va dall’acquisto del singolo evento all’abbonamento della squadra del cuore, per finire con l’abbonamento all’intera stagione. A tal fine abbiamo proposto l’acquisto del singolo evento ad un costo inferiore ed espresso, qui in America, $2,99. In questo contesto la presenza di squadre blasonate, con un passato glorioso, come il Catania che quest’anno è in serie C, avrebbe certamente costituito un importante fattore della Stagione 2023/2024.

A proposito di società, che posizione hanno preso rispetto a questa situazione?

Sinceramente non lo so. Mi spiego meglio. Dopo essere stato il consulente per le attività del dott. Romagnoli qui negli Stati Uniti, l’anno scorso, subito dopo la proroga del contratto con Lega, lo stesso mi ha chiesto di assumere un ruolo attivo all’interno della 196Sports. Come ho detto nel corso dell’unico incontro organizzato da Lega con i club, venti minuti a margine di un evento di presentazione di altri sponsor, noi volevamo essere una finestra per i club su mercato interessante come quello americano e canadese. Per far ciò, oltre alla nostra buona volontà, per un anno ho viaggiato in lungo ed in largo per contattare le varie associazioni italiane in America e Canada e presentargli il prodotto, raccogliendo forte interesse. Ritengo, sia necessaria la collaborazione di Lega nel veicolare iniziative e idee ai vari e fungere da collante con i club. Sfortunatamente tutto ciò non è avvenuto, nonostante le nostre richieste.

Ci sono margini per ricomporre la frattura e poter finalmente partire? Se no, intendete riprovarci magari trovando un accordo con Sky?

Devo dire che i nostri legali hanno cercato in tutti i modi di ricucire il rapporto con Lega. Ma purtroppo non c’è stato nulla da fare e, di fronte al muro issato da Lega, non abbiamo avuto altra opzione se non quella di tutelare i nostri interessi ed avviare un’azione legale. Pertanto, ritengo che non ci siano più i margini di recupero. Quanto a Sky, al momento c’è una forte insoddisfazione per quanto accaduto. Quindi non penso ci sia la voglia di intavolare una trattativa con Sky, che peraltro, secondo i dati a mia conoscenza opera esclusivamente in Italia, area estranea all’interesse di 196Sports.

Al di là dell’aspetto economico assolutamente non banale, 196 Sports subisce anche un danno d’immagine non da poco. Come intendete muovervi per ovviare a questo incidente di percorso?

Lo scorso anno è stato preparatorio a questa stagione, anche perché sembrava ci fosse la voglia di continuare, anche dopo la scadenza del contratto, il rapporto con Lega. Pertanto, avevamo iniziato a discutere con altri soggetti per introdurre nuovi contenuti, che andassero al di là del calcio, per offrire un prodotto nuovo e fresco ai nostri clienti. È evidente che quanto accaduto, la sua tempistica e le modalità, abbia lasciato sorpresi e frastornati non solo noi, ma anche i potenziali partners con cui avevamo avviato alcune trattative. Non è dunque il momento di fare annunci ma di fare squadra e capire tutti insieme come procedere in futuro.