contenuto a cura di
Valentina Marsella
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Riccardo Dal Ferro (in arte Rick DuFer) è filosofo, autore e performer teatrale. Ha creato il podcast filosofico “Daily Cogito” che raccoglie quasi due milioni di ascoltatori mensili sul web. Gira i teatri d’Italia con i suoi monologhi “Seneca nel Traffico”, “Quanti GIGA pesa Dio?” e “Le Vite di Spinoza” che mettono insieme filosofia e satira. I suoi libri pubblicati sono “I pianeti impossibili” (2014), “Elogio dell’idiozia” (2018), “Spinoza & Popcorn”(De Agostini 2019), “I racconti della vera nuova carne” (2020), “Seneca tra gli zombie” (Feltrinelli 2022) e “La parola a don Chisciotte” (Feltrinelli 2023). È autore dei podcast originali “A Mente Libera” e “Cose Serie” per Storytel e del podcast esclusivo di Audible “Parole Preziose”.

Filosofo, youtuber, autore di successo, e padre della stand up philosophy. Perché e come nasce questa idea?

L’idea nasce dal fatto che filosofia e teatro sono da sempre le due anime che muovono il mio interesse e la mia creatività. Ho iniziato a fare teatro all’età di 15 anni, da allora il palcoscenico è stato il luogo in cui mi sono trovato più a mio agio. A questo si è unita la passione per la filosofia che ha arricchito enormemente il mio bagaglio umano e artistico. Per me, unire i due linguaggi è stata da sempre una conseguenza spontanea, e quando è nata la Stand-Up Philosophy ciò è diventato possibile.

Seneca nel traffico, le vite di Spinoza, Quanti giga pesa Dio: sono monologhi che hanno portato nei teatri – con grande riscontro di pubblico – il pensiero antico e sempre attuale di grandi filosofi. Ci racconta questa avventura sperimentale tra teatro, satira e cultura?

Saper parlare di filosofia ad un pubblico non specialistico significa veicolare messaggi spesso molto seri e gravi, come la morte, la perdita e la morale, sapendo mantenere alta l’attenzione dello spettatore. Ho imparato a farlo in modo proficuo su YouTube, dove le persone ascoltano approfondimenti di due ore e passa su Kant, Leibniz o Spinoza, ma il teatro mi permette di giocare ancor di più con queste idee. Le mie prime esperienze importanti a teatro furono legate alla satira, non solo perché ho messo in scena opere di Jonathan Swift come “I viaggi di Gulliver” e altre opere satiriche, ma anche perché mi sono cimentato per anni nella stand-up comedy che è stata una grande scuola di vita e pensiero. I miei monologhi cercano di far riflettere lo spettatore sui temi importanti dell’esistenza suscitando una risata che arricchisca, senza distrarre. “Seneca nel Traffico” parla di come gli stoici antichi avrebbero portato avanti il loro pensiero nell’epoca dei social, ed è un monologo sulla morte e l’imbarazzo. “Quanti Giga pesa Dio” è un monologo sull’idea che la nostra realtà sia una simulazione, e parla di religione, verità e immaginazione. “Le vite di Spinoza” parla della libertà, del coraggio di dire ciò che si pensa, ma fa anche molto ridere. Sentire le persone che ridono mentre si parla della morte di dio è un’energia incredibile.

La filosofia è un bene di tutti, principi e valori applicabili a ogni tempo. La nuova sfida è stata portarla anche su YouTube. Che effetti sta producendo sul popolo della Rete?

In rete ci sono moltissimi curiosi che cercano ragionamenti non banali, anche di stampo filosofico. Credo sia fondamentale considerare YouTube come un’antica agorà, la piazza dove Socrate e i suoi successori discutevano di politica, di morale e di significato della vita con coloro che desideravano ascoltare e dibattere. Per me, YouTube è una piazza di questo tipo e ogni giorno incontro migliaia di quei curiosi che ascoltano a mente aperta, non per accettare acriticamente la mia opinione, ma per imparare ad usare la propria testa.

Quali altre sperimentazioni per diffondere la filosofia ha in mente per il futuro?

Presto ci sarà un grande annuncio, ovvero la nascita della Cogito Academy. Diciamo che l’idea centrale è quella di portare nel nostro mondo di oggi la scuola stoica di Epitteto, unendo la dimensione online a quella onlife. Non mi sbottono ulteriormente perché sarebbe prematuro, ma ciò che posso dire è questo: la filosofia fatta online servirà a creare qualcosa di unico e irripetibile nella vita vera. Non è forse questa la funzione stessa della rete?

Seneca diceva che l’unica cosa che ci appartiene è il tempo. Se dovesse risvegliarsi nel 2023 cosa direbbe di questa umanità?

Senza dubbio direbbe che abbiamo barattato il tempo con la rapidità. Mi permetta la citazione di un filosofo a noi cronologicamente più vicino, ovvero Heidegger: “Quando il tempo diventerà pura rapidità, allora saremo perduti.” Ma forse non è ancora tutto perduto: oggi Seneca ci accuserebbe di aver perso il tempo, di esserci affidati alle cose comode invece che a quelle significative, ma tenterebbe anche di mostrarci la via per riappropriarci, un po’ alla volta, di quel tempo perduto. Su Daily Cogito cerchiamo umilmente ma appassionatamente di fare proprio questo.