contenuto a cura di
Valentina Marsella
altri articoli

Francesco Fusco, titolare della Fusco Immobiliare, agenzia che si trova nel quartiere Bovisa a Milano, punta a un nuovo modello di business. Quello ‘solidale’, che guarda al supporto di chi abbia difficoltà ad avere un mutuo o cada nelle maglie del pignoramento per il mancato versamento dei canoni condominiali. Di che si tratta?

“Mi piace definirmi un immobiliarista solidale, infatti il mio progetto, innovativo da questo punto di vista, si chiama ‘immobiliare solidale’. L’idea è nata dal periodo critico che il nostro Paese sta affrontando: mi sono reso conto che purtroppo con il caro bollette, l’aumento dei tassi dei mutui, l’infrazione che ormai è arrivata 10%, sempre più persone sono in difficoltà. Da qui è nata la mia voglia di dare una mano a chi ha bisogno, a chi in conseguenza a questa situazione non riesce più a pagare il mutuo, le spese condominiali o ha già un immobile pignorato. Tutto ciò non solo a titolo gratuito, ma riconosciamo una somma di denaro che può essere utile a ripartire tipo per esempio pagare una cauzione e il primo mese per prendere una casa in affitto. Quando sopraggiungono questi problemi l’immobile può anche andare all’asta, ma la vera criticità è rappresentata dal fatto che il debitore non può essere rifinanziato per 5 anni. E soprattutto, se l’asta viene aggiudicata a un prezzo più basso del valore del debito rimani comunque debitore e finché non saldi questo debito non puoi chiedere un altro mutuo per ripartire. Con noi in sostanza si azzera il debito e ti diamo anche una somma di denaro per prendere momentaneamente una casa in affitto”.


Aiutare chi è in difficoltà, in un momento di crisi economica aggravata dalle guerre e dalle tante congiunture negative, è un atto nobile, quasi miracoloso. Come riesci a mettere in pratica questo progetto e come guadagni per portare avanti la tua attività? 

“Credo proprio di sì, ma mi hanno sempre insegnato a fare di tutto per fare del bene. Ecco che allora chiedo semplicemente una percentuale solo al cliente che compra. Una commissione che, in ogni caso, è in linea con i parametri di mercato attuali. Insomma,non chiediamo si strapagarci a chi compra con l’obiettivo di recuperare la provvigione persa dal venditore”. 


Perché hai scelto questo lavoro, e quali valori ti accompagnano nel trovare oggi una casa alle persone in un mercato così concorrenziale?

“Mi sono trovato a fare questo lavoro un pò per caso, ma poi mi sono davvero appassionato, credo che quando nel lavoro, in qualsiasi lavoro ci metti passione poi non diventa neanche più una fatica. Nel mio caso è soddisfare un’esigenza, l’acquisto o l’affitto di una casa, una necessità che l’italiano medio mette al primo posto. I valori che mi contraddistinguono sono in sostanza quello del soddisfare i bisogni delle persone in maniera seria, professionale e corretta. Tanto è vero che noi è da pochissimo che ci sponsorizziamo con i canali social. Fino a neanche un anno fa lavoravamo solo con il passaparola, clienti che tornavano da noi o che ci consigliavano a altri clienti. Quindi credo che in quasi 20 anni di attività qualsiasi di buono siamo riusciti a fare”.


Come giudichi le misure del Governo per chi, come te, si muove in questo contesto e deve fare i conti tra caro affitti, costi esorbitanti dei materiali per le ristrutturazioni e mutui lievitati in modo spropositato?  

“Credo che il governo debba lavorare molto per tassare meno chi come me, fa della piccola impresa,  da sempre cuore pulsante del nostro Paese. È inammissibile che lo Stato ti chieda di versargli la metà degli utili. A Cuba, ad esempio, lo Stato è socio al 50% dell’imprenditore, ma la società non riguarda solo il prelievo degli utili, paga anche le spese. Nel nostro Paese lo Stato preleva la metà degli utili ma non ti dà una mano nel pagare le spese. Tutto ciò non ha un senso logico. Innanzitutto credo che si possano tagliare un pò le spese della macchina dello Stato e rinvestirli in bonus alle famiglie in difficoltà”.