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“Sono molto contento perché oggi più che mai è assolutamente necessario tornare a parlare di politica, senza parlare di politica”. Questo messaggio di un nostro autorevole lettore, riferito a Itaca Digitale, oltre che rendermi felice mi ha fatto comprendere che siamo sulla strada giusta.
Mi ha fatto capire che chi ci segue ha compreso il senso del nostro viaggio e che a voler navigare verso Itaca, meglio se di bolina, siamo in tanti. Siamo stati attratti dal mare aperto, ma è arrivato il momento del nòstos, il ritorno al porto da cui si è partiti. Anche i marinai hanno una patria.
Estetica, Etica e Politica. Se mi chiedessero di riassumere in tre parole la linea editoriale di Itaca Digitale sono queste quelle che utilizzerei. Tre concetti per me imprescindibili e complementari tra loro.
Il principe Miškin ne “L’idiota” di Dostoevskij afferma: “La bellezza salverà il mondo”. Ma chi salverà la bellezza?
Intendo dire che, per assolvere a questa sua funzione salvifica, la bellezza deve essere salvaguardata e tutelata sulla base di un’etica dell’estetica. E chi, innanzitutto, deve preservare l’estetica se non la politica?
D’altro canto, quando Paolo Borsellino parlando della Sicilia disse “un giorno questa terra sarà bellissima”, non si riferiva certo alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, ma ad una bellezza etica e politica. Tant’è che su quella frase si è fondata la coscienza civile e politica di una generazione e di quelle successive.
Il viaggio che abbiamo intrapreso verso Itaca è il ritorno a quella bellezza che ci salverà dalla decadenza dei nostri tempi.